lunedì 17 novembre 2014

Ricorda chi sei...


Un anno fa al Lucca Comics vidi una fantastica tavoletta grafica della Wacom e, anche se al momento non sapevo bene cosa farne, l'offerta era troppo conveniente ed allettante per lasciarsela scappare.
A rincarare la dose la proposta da parte di Claudio di dividere la spesa a metà... non ci pensammo due volte.

Una volta tornati alla vita normale la quotidianità e gli impegni mi hanno impedito di prendere in mano questo gioiello, fino ad oggi.


Mi sono esercitata un po' con il disegno e non mi sarei mai aspettata tanta differenza.
Sulla carta sono abbastanza veloce e precisa, traccio un unico tratto molto marcato (chiaramente prima traccio qualche linea di costruzione) ma con la tavoletta proprio non mi riesce.
Mi sono ritrovata quasi al punto di partenza, ho dovuto modificare il mio modo di tracciare le linee per evitare l'effetto tremolo.

Per testare i vari tipi di pennelli del Manga studio (programma apposito per la realizzazione di fumetti) ho disegnato un volto, come spesso mi capitava di fare tempo fa, non è un granché ma mentre tracciavo le linee sottili del collo mi sono ritrovata ad emozionarmi.

Mi sono ricordata quanto sia bello vedere nascere sulla carta (in questo caso sullo schermo) qualcosa che fino ad un attimo prima non esisteva, un po' come quando compongo una linea vocale e le note vengono da sole.
Ogni curva richiamava la successiva e mi sono persa nei miei pensieri.

Sono riaffiorati nella mente i ricordi, la mia infanzia/adolescenza passata alternativamente china su dei quaderni a quadretti, copiando disegni, e starnazzando davanti allo stereo a cantare per quasi tutto il giorno.

A quei tempi ero questo.
A quei tempi non sapevo cosa ne avrei fatto del mio futuro.
Non avevo abbastanza fiducia in me stessa, ancora oggi a volte non riesco a non ammonirmi, punirmi, rimproverarmi.

Ricordare mi ha illuminata.

Ogni tanto capita di smarrire i se stessi del passato ma secondo me è davvero importante ricordare da dove si è partiti.
Visualizzare me, grassotella, con una spazzola in mano a simulare un microfono (non ridete, l'abbiamo fatto tutti almeno una volta), con il volume del canta tu sparato al massimo (non è che suonasse un granché poverino) mi fa riassaporare lo spirito con il quale tutto è partito.
Il gioco, il divertimento, la sfida, la soddisfazione.
Dovrei ricordare più spesso queste sensazioni!

Negli ultimi due anni mi è capitato di sentirmi un po' persa e spesso cantavo questa canzone, forse per esorcizzare la paura di non ritrovarmi.

*più in basso trovate i disegni fatti con la tavoletta, sono pieni di difetti è vero, ma mi sono proprio divertita :)





1 commento:

  1. Perdersi e ritrovarsi sono passi essenziali nel processo conoscitivo; gli antichi, che di queste cose ne sapevano, hanno sempre insistito sull'importanza di conoscere se stessi come punto di partenza fondamentale per liberare la mente dai vari filtri esterni che ne pregiudicano il funzionamento. http://youtu.be/wSqJ_x85Ep4

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