mercoledì 22 ottobre 2014

Come una foglia al vento



Oggi me ne stavo in auto a mangiare il pranzo, che per la gioia di chi incontrerò è stato a base di focaccia alle cipolle, e mi godevo la vista del mio albero preferito.

Di solito per non ridurre l'auto alla stregua di un porcile, mangio appena fuori, per intenderci dove viene a chiudersi la portiera (avrà un nome?) ma oggi tirava un vento freddo fortissimo e io ovviamente indossavo una maglietta a mezza manica (sono un genio)!

Quindi son rimasta rintanata nel mio antro a guardare la chioma del suddetto albero.

A questo punto una folata di vento alza una quantità di foglie non indifferente ma il mio sguardo si posa su una in particolare.


Era di un arancione accesso e volteggiava molto più lentamente delle altre.

In un moto che sembrava quasi frutto della sua volontà, continuava la sua danza ipnotica, io con la bocca semiaperta stringevo forte l'intenzione di non sbattere le palpebre per paura di perderla in mezzo alla ressa.
Nonostante la fame fosse avara, la focaccia, le altre auto, l'urlo del vento e i chiassosi alberi non esistevano.

Avevo occhi solo per lei.

Poi, così come uccello, tornò foglia priva di vita, al suolo.

Quasi incredula torno al mio cibo, ai rumori dei miei pensieri e mi è impossibile non rimuginare sul fatto che in questa vita; non siamo altro che foglie.

Ci sono quelle che non decollano, quelle che arrivano a sfiorare la luna, quelle che si uniscono perchè l'unione fa la forza, ci son quelle che si strappano, impigliano, vengono calpestate, ma quel che è certo è che per tutti arriva il tempo di ingiallire.

Assaporo gli ultimi bocconi con la consapevolezza che le battaglie sono spesso improduttive, inutili, sterili... abbiamo tutti la stessa sorte.

Affannarci è alquanto stupido, godiamoci il volteggio... Nel limite del possibile.

E voi? Pensate che le battaglie siano utili o inutili?
Ce ne sono alcune che ritenete necessarie?

Sono molto curiosa :)

2 commenti:

  1. A me il tuo racconto ha ricordato un esempio che ho letto in un libro dove veniva spiegato il (presunto) funzionamento della legge di attrazione. In questo esempio, l'autore diceva di avere visualizzato una piuma di un certo tipo e di averla trovata uguale identica dopo alcuni giorni durante una passeggiata.
    Non credo nella legge di attrazione ma è senz'altro possibile che in certi momenti la vita ci venga incontro lanciandoci dei segnali; poi sta nei sensi di chi osserva coglierne il senso.
    Quale occasione migliore dell'autunno per una riflessione sulla caducità di tutte le cose? A mani vuote arriviamo e a mani vuote ce ne andiamo, e intanto ognuno di noi combatte la propria piccola o grande battaglia quotidiana per la sopravvivenza.
    Per ogni foglia che cade in autunno, una nuova foglia prenderà il suo posto nella primavera successiva, come un soldato spartano che sostituisce il compagno caduto davanti a se.
    Quale sia il senso di tutto questo, francamente lo ignoro. Da parte mia mi sforzo semplicemente di cogliere l'armonia di fondo, una melodia triste ma molto bella.

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  2. Sai Henry, non credo che la melodia che accompagni la vita sia triste, anzi, la sento suonare nelle mie orecchie e a cadenze alterne diventa una marcetta, oppure una sinfonia struggente, un pezzo rock o una ballata al piano...
    Credo sia proprio questo il bello.

    In questo post non rivelato nessuna legge cosmica (credo che chiunque abbia fatto un paragone simile almeno una volta nella vita), in realtà volevo semplicemente descrivere un attimo molto molto breve e il pensiero che ne è derivato.
    Tra le altre cose il post avrebbe dovuto trattare la cosa da un altro punto di vista ma poi mi sono lasciata prendere :)

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