lunedì 27 ottobre 2014

L'haiku del lunedì (15) - Lo sterco sul vivere quotidiano


Oggi non è giornata.
Da questa mattina la mia mente è attraversata da innumerevoli pensieri e tutti, ma proprio tutti, sono negativi!

Tant'è che per rincarare la dose mi sono lanciata nella ricerca di un haiku che rispecchiasse tutta la tristezza che provo in questo momento; un po' come quando invece di ascoltare della musica allegra ci spariamo quel che di più triste troviamo nella playlist!



Ma nulla, praticamente leggendoli mi sono rasserenata un pochino.

Tra tutti ho scelto questo:

Ecco l'usignolo:
lascia uno sterco
sul mochi* nella veranda.

Matsuo Basho (1644 – 1694) 


Quest'haiku mi ha strappato un sorriso, ed è il primo della giornata.
Mi ci rivedo.

Ci si prepara sempre con grande cura per un momento speciale, si ha la massima premura per le persone a cui si vuole bene, si fa tutto quello che è in nostro potere per fare andare tutto al meglio, eppure questo non impedisce alle cose di andare nella direzione opposta.

L'autore di questo haiku avrebbe potuto adirarsi (chissà, magari l'ha fatto prima di scrivere) o forse ha sorriso come me, e sospirando ha compreso che è inutile aspettarsi il meglio da eventi di cui non abbiamo il controllo.

Ci affanniamo in continuazione quando forse non dovremmo far altro che seguire la corrente.

Con questo non intendo dire che non occorra combattere, pianificare ed impegnarsi affinché qualcosa avvenga, ma che molto semplicemente gli imprevisti fanno parte del percorso.
Dovremmo prenderne atto, lasciarli andare e continuare a scorrere.

Certo non è affatto facile ma ci si può provare.

*Mochi: dolce tradizionale Giapponese ottenuto dal riso tritato e pestato fino a ridurlo ad una pasta bianca, morbida ed appiccicosa. Gli viene data una forma rotonda e viene farcito in vari modi (io adoro quelli ripieni al burro d'arachidi o al matcha!).

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