martedì 22 ottobre 2013

Weekend ricco... mi ci ficco

Questo è stato senza ombra di dubbio un ricco, ricchissimo weekend!
Ho avuto modo di riflettere e vivere tantissime emozioni contrastanti tra loro; ma procediamo con ordine.
Sabato mattina la sveglia non ha avuto pietà di me e mi ha costretta ad alzarmi nonostante le ore di sonno da recuperare, in ogni caso è stato tutto più semplice una volta realizzato che ad aspettarmi era la seconda lezione di giapponese!
Questa volta non ho molto da dire sul contenuto della lezione, abbiamo scritto 25 caratteri hiragana che dovremmo imparare a scrivere per il prossimo sabato; consegneremo un foglio di bella copia (scelto tra tutte le esercitazioni), doneremo la nostra migliore performance alla maestra che, munita della temuta biro rossa, correggerà quelli che con altissima probabilità, saranno solo scarabocchi imprecisi! Inutile dire che la cosa mi esalta... e non so spiegarvi il perché; è come quando, in agosto, resto immobile davanti agli scaffali pieni di articoli per la scuola, guardo i prezzi, assaporo l'aria impregnata dell'odore della carta, riempio gli occhi di colori e cianfrusaglie e gioco a tornar bambina.
Abbiamo riso ed imparato molto e sono felice dell'atmosfera che si crea ad ogni lezione, era proprio quel che speravo!
La giornata è proseguita come sempre in sala prove, dove tra una risata e tanta soddisfazione, vedo il mio sogno avvicinarsi a piccoli passi; In questi anni ne abbiamo viste tante, abbiamo fatto scelte dure e non prive di conseguenze ma andavano fatte; anche se non sono state capite, anche se hanno procurato dolore; alla fine ognuno ha trovato la strada.
Il cammino continua e ogni giorno mi arrampico verso la vetta; ho le mani sporche di terra, ormai non intravedo più nemmeno il loro colore originale e sono solo all'inizio...
La serata mi ha portato in dono, oltre ad una splendida luna piena, un po' di consapevolezza.
Ho assistito ad uno spettacolo teatrale davvero molto ben fatto sulla tragedia del Vajont di cui, me ne vergogno, ammetto di non aver saputo nulla praticamente fin l'altro ieri...
Non voglio parlare troppo dello show preferisco che lo guardiate e che Paolini parli al mio posto... inutile dire che mi sono commossa ed arrabbiata allo stesso tempo. 

Potete trovarlo in versione integrale cliccando sul link qui sotto.


Come sempre aspetto commenti e riflessioni di qualunque tipo sull'intero post o parte di esso!
Mi piacerebbe sapere se anche voi vi siete lanciati in un'attività nuova e inaspettata, se scalate montagne più o meno ripide, se conoscete la tragedia del Vajont e cosa vi ha colpito della vicenda e se vi piacciono la luna piena e l’odore della carta ^_^

TamVy

2 commenti:

  1. non ho ancora visto lo show di Paolini (mi riprometto di farlo appena possibile) ma conosco un po' i fatti del Vajont, forse perché in Veneto siamo vicini e quindi ci sentiamo più coinvolti. Nel 1963 mia mamma aveva 22 anni e se lo ricorda bene (come l'omicidio di Kennedy, avvenuto un mese dopo), inoltre Mauro Corona fa spesso dei riferimenti nei suoi libri. Quello che non tutti sanno è che in realtà la diga ha tenuto (è ancora lì intatta!), è stata la frana a causare l'onda di piena; Corona come esempio dice che è stato come gettare un sasso in un bicchiere. Non solo, ma qualcuno dice che la frana è stata provocata intenzionalmente, ci sono anche testimonianze precise in merito!
    Per quanto riguarda la luna, la adoro, in particolare mi piace la sua luce soffusa che ricorda un po' il colore dell'argento. E per l'odore della carta ho i ricordi di quando ero bambino e mio papà mi portava in centro alla "casa della carta", un'enorme cartoleria grande come un supermercato dove c'era davvero di tutto! non esiste più da decenni, ormai!

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    1. Grazie mille per la risposta Henry!
      Per quanto riguarda il Vajont dopo lo spettacolo, molto accurato, posso dire di avere un'idea ben precisa. Più che di complotti o intenzioni direi che semplicemente, ancora una volta, l'essere umano ha peccato di presunzione. Non so come possa essere possibile vivere portando sulle proprie spalle il peso di 2000 anime strappate alla vita ma certo è che questi imprenditori non pagheranno mai abbastanza per la loro colpa, sopratutto perchè i progettisti originali morirono in corso d'opera. In ogni caso tutta la faccenda sottolinea come l'italia dell'epoca e quella dei giorni nostri siano simili, pure troppo; in buona sostanza non è cambiato nulla.

      La storia insegna che la storia non insegna nulla.
      Alessandro Morandotti...

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