domenica 13 ottobre 2013

Giapponese... vieni a me!!!!

Finalmente mi sono decisa!!!
Imparerò il giapponese!!! è da tantissimo tempo che sogno di farlo ma ho sempre rimandato perché il sabato è un giorno sacro e interamente dedicato alle prove con la mia band (eh si, ne ho una e già che ci sono spammo www.facebook.com/aloudbandofficial) ma dato che le lezioni si tengono la mattina presto riesco ad incastrare tutto... ormai sono un'esperta dell'incastro!

Detto ciò, ieri si è svolto il primo incontro; più che una vera e propria lezione è stato un cerchio conoscitivo. Siamo già tantissimi e non me lo aspettavo! L'età degli iscritti è molto varie come lo sono anche le motivazioni che ci spingono ad imparare questa lingua così ricca; c'è chi ama il Giappone per anime e manga, chi ci è stato in viaggio ed ha sentito il peso della mancanza di comunicazione (l'inglese aiuta fino ad un certo punto), chi ne è semplicemente incuriosito, chi lo vede come una nuova opportunità lavorativa, chi ha la figlia sposata con un giapponese e vuole comunicare con il nipotino e chi semplicemente ne è affascinato.
Contrariamente a quanto si può immaginare, il giapponese è una lingua facile da parlare, i tempi verbali sono simili a quelli dell'inglese e la struttura delle frasi è quasi sempre la stessa.
La vera difficoltà del giapponese sta nel scrivere e leggere i tre alfabeti da cui è composto che sono, l'hiragana (si usa soprattutto per per le parti funzionali della frase o della parola), katakana (trascrivere in caratteri giapponesi le parole di origine straniera e i nomi) e i temutissimi kanji (ideogrammi rappresentativi di un unico concetto).
L'hiragana e katakana hanno 42 caratteri ciascuno, mentre i kanji sono milioni!!!! ma per leggere un qualsiasi giornale giapponese basta saperne 2000 (a me sembrano già tantissimi ma se penso che sono milioni mi consolo un po'), l'insegnante madrelingua ci ha spiegato che in Giappone i bambini cominciano subito ad impararne 10 alla settimana per cui ad un certo punto impararne di nuovi diventa un'abitudine e continuano anche da adulti.
Per imparare il giapponese è importantissimo distaccarsi completamente dall'associazione con l'italiano; quando pensiamo e scriviamo in inglese per esempio, siamo abituati a correlare le due cose perché alcune parole si somigliano etc... nello studio del giapponese questo non può avvenire perché sono due mondi completamente diversi e questo riesce ad eccitarmi e spaventarmi al tempo stesso! Un'altra cosa importantissima è capire che il giapponese è una lingua fondata sul suono (quanto mi piace questa cosa!!!) più che il segno grafico è importante capire il suono delle parole, faccio un esempio, se ci trovassimo in Giappone e parlassimo in inglese non capiremmo nulla! perché lì inglese si traduce in suoni non in lettere! La parola street verrà pronunciata stritto, coffè diventerà Koii, fight sarà faigto e così via, questo perché nell'alfabeto giapponese una consonante è sempre accompagnata da una vocale e i suoni dell'inglese non esistono; perciò si cerca di avvicinarcisi il più possibile! Quando sono stata in gippone non ho avuto difficoltà perché ci sono abituata quindi cercavo di analizzare e capire (più o meno...
Mi rendo conto che sia difficile spiegare questi concetti, non so se ci sono in qualche modo riuscita!

Altre due cose mi hanno colpito, la prima è che il giapponese richiede uno studio mnemonico (cosa che viene poi applicata a la didattica giapponese), la seconda è che ogni kanji ha il suo significato ma secondo la madrelingua giapponese non è necessario chiedersi quale sia... è così e basta... le sue testuali parole sono state "non c'è tempo"...
Esatto, proprio come nel libro che sto leggendo ultimamente "Il paese più stupido del mondo" di Claudio Giunta, i giapponesi fanno e basta... eseguono... sono degli ottimi ed efficienti soldatini... che obbediscono... 
Mente l'altra insegnante (italiana) cercava di farci capire il significato del kanji sole associato a quello della nascita (per dare vita al kanji del sol levante = ni hon = Giappone) con esempi astratti e gesticolando come se non ci fosse un domani (ho apprezzato tantissimo questa sua passione nello spiegare), l'altra insegnante (giapponese) alle fine ci dice che non occorre cercare per forza un senso... è così... lo insegnano così... non serve chiedersi il perché... i bambini sono più portati ad imparare il giapponese proprio perché non si chiedono da dove nasce un dato simbolo... mentre noi adulti sentiamo la necessità di tormentarci se non comprendiamo perché il kanji di persona (hito) associato ad una l'inietta posta su un'ipotetica spalla significa cane (inu)... ci complichiamo la vita per nulla? o forse no? insomma questa cosa mi ha fatto riflettere!!!



Ah un'ultima cosa (me ne stavo dimenticando), ogni carattere giapponese ha un suo senso di scrittura. Ogni linea che forma un kanji, un carattere hiragana o katakana deve essere scritto in un verso codificato e universale per tutti, altrimenti il simbolo potrebbe significare tutt'altro!!! Quindi attenzione!!!



Mi sono dilungata anche troppo, non volevo davvero...
Vi aggiornerò

ps. vi lascio delle immagini di hiragana e katakana, la spiegazione del kanji del concetto sole e del verso di scrittura, così forse ciò che ho scritto non sembrerà arabo (tanto per restare in tema lingue)


TamVy





1 commento:

  1. Proprio ieri ho finito di leggere un interessantissimo libro, "Armi, acciaio e malattie" di Jared Diamond, dove c'è un intero capitolo dedicato al Giappone. Stando a quanto scritto, gli unici giapponesi autoctoni sarebbero gli ainu, che vivono in Hokkaido, mentre i giapponesi moderni sarebbero i discendenti dei coreani che avrebbero invaso la penisola nel V sec. a.C. La lingua che i coloni portarono in Giappone sarebbe poi diventata il giapponese moderno.

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