sabato 17 ottobre 2015

Il blocco dello scrittore...


Il mio assistente... 


Potrò bloccarmi anch'io che di fatto non sono una scrittrice?

Non lo so, ma quello che mi è assolutamente chiaro è che sono effettivamente incastrata in un limbo di pensieri a cui però non riesco a dare forma.

Il perché mi è impossibile capirlo.

Questa mattina mi sono presa il lusso di fare una passeggiata.
Un paese che non conosco, visi che non conosco, vie che non conosco; eppure l'unica cosa che sia riuscita a scatenare in me una qualche riflessione è l'unico posto che i miei piedi avevano già calpestato in un pomeriggio d'estate dove m'ero divertita a seguire con lo sguardo il volo preciso di una libellula.





Un ponte di legno.
Quanto mi piace il rumore di ogni passo.
Un tonfo caldo e profondo che quasi non mi fa sentire il vento freddo sulle gambe.
Quando questa sinfonia si mescola allo scorrere di un ruscello è come se il tempo si fermasse,  l'unica cosa che corre assieme al lui sono i miei pensieri.

La velocità si assesta e comincio a rallentare.
Io e il ruscello siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
La pace si impossessa di me e mi lascio guidare dal mio respiro e da ciò che vedo.

Ciò che ne scaturisce è semplice meraviglia.
Mi sento in pace.
Non devo correre, non devo essere adeguata, centrata, inquadrata, didattica, presente, costante, accondiscendente.
Posso improvvisare.

così mi ritrovo a pensare a questi versi, non so nemmeno se si possa definire un haiku, che poi che importa?

Questi versi non sono poetici, non sono metafore inarrivabili che nemmeno uno strizzacervelli capirebbe, probabilmente non sono belli, ma se mi hanno fatta sedere, afferrare il portatile (non mio tra le altre cose) e mi hanno costretta a scrivere, meritano di essere letti, di essere messi nero su bianco.

Forse riparto, forse mi sblocco, forse ritorno...

"Foglie autunnali
  incastrate nel fluire
  si susseguono i respiri"

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